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E quindi, ha sottolineato il ministro, "Non ci saranno altri tesoretti da spendere"
(anche se non si sa di preciso che fine abbiano fatto i vari tesoretti)
Nel prossimo triennio (2009-2011) occorrerà "recuperare risorse non inferiori ai 10 miliardi annui" per annullare il disavanzo e per fare fronte a spese che lo Stato non può evitare come quelle per infrastrutture, Poste, Fs, Contratti del pubblico impiego. Lo ha detto il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, intervenendo all'inaugurazione dell'anno accademico della scuola di Polizia tributaria della Guardia di Finanza.
"Per annullare il disavanzo dovremmo, in ogni anno dal prossimo triennio (2009-2011), compiere correzioni strutturali di bilancio pari a circa mezzo punto percentuale di Pil rispetto all'andamento a legislazione vigente: circa 7-8 miliardi", ha spiegato Padoa-Schioppa.
E tuttavia tali risorse economiche non andranno reperite dalle tasche dei contribuenti: "Non possiamo, non vogliamo far fronte all'impegno del risanamento aumentando le tasse", ha assicurato il ministro. "Il carico fiscale che grava sui cittadini e sulle imprese che adempiono al loro dovere è già elevato e dobbiamo prefiggerci, come stiamo facendo, di ridurlo - ha aggiunto - Le entrate che stiamo recuperando con i successi sul fronte della lotta all'evasione le dobbiamo destinare in materia predominante a ridurre le tasse sulle famiglie e imprese".
Di conseguenza, "Non ci saranno nuovi tesoretti da spendere", ha ribadito Padoa-Schioppa. E inoltre le risorse che mancano per riportare i conti pubblici in equilibrio "dovremo cavarle fuori dal bilancio pubblico, non dai bilanci di imprese e famiglie", ha aggiunto il ministro. Insomma, ha sintetizzato Padoa-Schioppa, "non abbiamo altra strada che il contenimento della spesa pubblica".
Anche perché "è semplicemente impensabile che l'economia possa riprendere slancio se il settore pubblico non aumenta in modo significativo la propria produttività, in rapporto tra quanto spende e quanto rende".
E invece, nel settore pubblico "per far fronte a nuovi bisogni, nuove priorità o nuove emergenze, si reagisce innanzitutto incrementando le spese", ha lamentato Padoa-Schioppa, rilevando come "questo atteggiamento si manifesta ogni anno in occasione della manovra di bilancio. Gli sforzi inesorabilmente convengono sulla richiesta di risorse aggiuntive. La Finanziaria diventa l'illusoria soluzione di tutti i mali".
"E' come se una famiglia continuasse a comprare pannolini, oltre che libri, al figlio divenuto quindicenne. O un'impresa automobilistica continuasse a produrre modelli con l'avviamento a manovella e i freni a tamburo", ha detto.
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