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martedì 16 ottobre 2007

Droghe, il ministro Ferrero boccia il proibizionismo,"forse giusto ho no ,credo prima bignorebbe farci delle domande"

Droghe, piccoli antiproibizionisti crescono

In Israele e Galles maggiore tolleranza verso i piccoli spacciatori. Ferrero: "rapida modifica della legge Fini-Giovanardi"

16/10/2007

Israele, Galles, Italia. Un unico comune denominatore: un cambiamento di atteggiamento nei confronti delle droghe.

Partiamo da Israele. Ha destato molte polemiche l'ordine impartito dal capo della polizia Dudy Cohen agli agenti di dedicare le loro energie ad una lotta senza quartiere contro i grandi importatori e trafficanti di droga più che ai piccoli spacciatori per utilizzare in modo più incisivo le limitate risorse a loro disposizione.
I piccoli consumatori di stupefacenti richiedono infatti una mole di lavoro notevole, che spesso non si concretizza nemmeno in atti di accusa nei loro confronti. Nel solo 2006 la polizia ha aperto oltre 16 mila pratiche, la più banale delle quali ha impegnato un agente per un’intera giornata.
Per Boaz Wechtel, leader della lista politica “Foglia verde” che sostiene la legalizzazione dell'uso della cannabis, "la caccia della polizia ai consumatori di cannabis costa ogni anno 300 milioni di shekel". Un valore pari a oltre 50 milioni di euro.

A far discutere è stato anche il programma di Richard Brunstrom, capo della polizia del Galles del Nord, che ha proposto, nientemeno, che la legalizzazione di tutte le droghe. In un libretto di 30 pagine, Brunstrom sostiene che "l'attuale approccio proibizionista dovrà essere spazzato via perchè inattuabile e immorale", ricordando che alcol e tabacco nel 2004 rispettivamente hanno causato 2.052 e 13.000 morti nella sola Scozia, rispetto ai 356 decessi riconducibili all'uso di droghe.

Arriviamo quindi in Italia.
Il ministro per la Solidarietà Sociale Paolo Ferrero ha dichiarato che "la proposta del Capo della polizia del Galles di liberalizzare tutte le droghe e di classificarle in base ai danni che possono provocare si aggiunge a quella recentemente espressa dal Capo della polizia israeliana. È importante ascoltare questi segnali che giungono dalle forze dell'ordine a livello internazionale e che decretano l'inconsistenza delle politiche antiproibizioniste. Le politiche portate avanti dalla destra – ha sottolineato - ci hanno fatto imboccare una strada che non risolve il problema, fa aumentare i consumi e crescere le carcerazioni dei singoli consumatori". La conclusione?
“Anche nel nostro Paese – ha dichiarato il ministro - è necessario ascoltare chi opera sul campo e si rende conto della infondatezza delle politiche fin qui attuate. Quando si parla di sicurezza si dovrebbe pensare ad una rapida modifica della legge Fini-Giovanardi".



"Non voglio dire se sono favorevole ho no, ma siamo al paradosso , un momento come questo in Italia se bevi un bicchiere e mezzo di birra ti danno subito dell'ubriaco , ti fermano e vai in galera dire di liberalizzare le droghe ,senza porre vincoli e paletti mi sembra sbagliato,e come dire mi faccio 2 canne una tirata di coca ,magari 2 pasticche e vado ha fare un a bella tirata magari un viale lungho mare ,tanto non mi fanno niente"

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