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giovedì 22 novembre 2007

Berlusconi: «Iene e sciacalli in azione» L'ex premier: «Attacco contro di me. Non si possono intercettare i cittadini»

 

Silvio Berlusconi si scaglia contro l'inchiesta sui condizionamenti tra Mediaset e Rai durante la sua presidenza del Consiglio. «Questa inchiesta denuncia alcune cose che dovrebbero preoccupare molto, ma in senso opposto a quello che vuol fare credere la sinistra». Per l'ex premier «è una cosa inaccettabile e illegittima che si possa mettere sotto controllo un cittadino qualsiasi senza una ipotesi di reato che lo riguardi, senza aprire un'indagine, ed è inaccettabile soprattutto rendere noti i contenuti di queste telefonate che sono telefonate assolutamente normali». L'ex premier ha deciso di attaccare ad alzo zero sulla vicenda e lo ha fatto con i giornalisti a margine di una colazione di lavoro presso la residenza dell'ambasciatore di Israele a Roma.

IENE E SCIACALLI - Il Cavaliere è poi entrato nel merito della questione: «Ho visto che ci sono delle iene e degli sciacalli che si sono buttati addosso a delle persone, per esempio la signora Bergamini. Questi signori - protesta Berlusconi - si debbono proprio vergognare perché la dirigente della Rai ha fatto una cosa che si doveva fare e avrebbe mancato al suo dovere se non l'avesse fatto». Ovvero, dice il leader azzurro, «quando c'è una situazione eccezionale che riguarda il paninsesto per cui ci sono dei servizi sul Papa ed è in programma la messa in onda di spot pubblicitari, immaginatevi quali critiche avrebbe subito la Rai se Mediaset non avesse messo quegli spot... E quindi - ha nota l'ex premier - era assolutamente logico sentire l'altra parte per aver un comportamento simile».

FINI: NON SONO D'ACCORDO: - Iene e sciacalli in azione contro Berlusconi? «No, non ci credo, non sono d'accordo» risponde polemico Gianfranco Fini a chi, durante una conferenza stampa a Montecitorio, gli chiede se ci sia nelle notizie sui rapporti tra Rai e Mediaset una macchinazione orchestrata contro il leader di Forza Italia . «Non sono d'accordo a fare di questa vicenda una riedizione dello scontro tra chi è a favore e chi contro Berlusconi - aggiunge il leader di An - però è evidente che c'è l'urgenza di discutere in Parlamento della riforma dell'assetto radiotelevisivo».

ISTRUTTORIA DEL GARANTE - E sul caso Rai-Mediaset l'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha comunicato di aver «aperto un'istruttoria. Valuteremo la situazione alla luce degli elementi di fatto che acquisiremo - ha detto il presidente, Corrado Calabrò, ascoltato in commissione Cultura alla Camera – E in base ai riscontri, decideremo quali interventi adottare a garanzia sia del pluralismo, sia dell'indipendenza e della libertà dell'informazione».

I SONDAGGI - Il Cavaliere interviene anche sui sondaggi: «Rai e Mediaset decidono di dividere il costo dei sondaggi facendoli insieme: sono cose obiettive, non c'è nulla di male. Anzi - ha aggiunto Berlusconi - è positivo che questo si faccia perché si risparmia sui costi. E poi ci si telefona per dire "tu a che punto lo metti, visto che ci sono 300, 1000, 5mila intervistati?". Tutto ciò per essere non esposti al rischio di dare dei sondaggi da una parte che poi vengono superati. Prendere questa situazione e farne uno scandalo è una cosa inaccettabile. Parlo di iene e di sciacalli e sono assolutamente convinto. È una cosa illegittima e bisogna andare fino in fondo».

L'INCONTRO - «Mercoledì io e Veltroni non ci siamo visti. Ho letto anch'io queste cose sui giornali, ma non era fissato nemmeno un incontro». Silvio Berlusconi ha così smentito le indiscrezioni parlavano di un incontro riservato con il segretario del Pd Walter Veltroni sulla legge elettorale. Il segretario del Pd vedrà Fini lunedì e poi me venerdì prossimo».

dal CORRIERE DELLA SERA

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