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martedì 20 novembre 2007

Licenziabile chi presta il cellulare aziendale,sentenza della cassazione

Chi usa il cellulare aziendale per fare telefonate personali rischia il licenziamento per giusta causa, anche se le telefonate siano state fatte da un parente stretto del lavoratore dopo che questi aveva lasciato incustodito il telefono. Lo ha stabilito la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione respingendo il ricorso di un tecnico della Telecom Italia che, dopo trent’anni di lavoro, aveva ricevuto una lettera di licenziamento per avere usato il cellulare aziendale in dotazione per fare telefonate private. In particolare, il dipendente era stato accusato di avere utilizzato in modo spropositato il telefono cellulare in dotazione inviando un gran numero di sms; successivamente si era scoperto che ad inviare i messaggi era stato il figlio ventenne quando il padre lasciava l’apparecchio incustodito. Proprio per questa ragione il lavoratore aveva contestato la decisione dell’azienda, facendo appello alla sua buona fede ed in considerazione del lungo periodo di lavoro alle dipendenze della Telecom senza alcun problema. Ma ciò non è stato ritenuto sufficiente dal datore di lavoro, che ha ritenuto di licenziare il dipendente presentando anche un esposto nei confronti del figlio. Già la Corte di Appello di Lecce aveva dato ragione all’azienda, confermando il licenziamento dell’operaio per giusta causa. La Suprema Corte ha confermato tale decisione, ritenendo che la circostanza dell’uso privato del cellulare, anche se utilizzato da un parente stretto, costituisca una giusta causa di licenziamento, trattandosi di “un grave inadempimento […] che ha fatto “venir meno il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore”, anche in considerazione degli “indebiti vantaggi conseguiti dal dipendente in danno della datrice di lavoro”.

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